presidente e tesoriere
Paolo Seffin
vice presidente
Maurizio Tantillo
consigliere segretario
Tiziana Chittaro
consiglieri
Paolo Braini
Luciano Brosolo
Pierluigi Gasparotto
Giuseppe Puntin
Gilberto Trevisan
Carlo Visintin
L’attività di Spiraglio offre servizi di supporto ai malati oncologici ed ai loro familiari, come ad esempio il trasporto presso le sedi di cura ed il supporto psicologico. Divulga informazioni utili per affrontare i temi della malattia, pubblicando e prestando libri realizzati per facilitare il recupero della salute.
Essere presenti, prestare ascolto e mostrare disponibilità è già spesso un aiuto fondamentale per chi vive momenti tanto tragici. Così come appoggiare la famiglia nello svolgimento di pratiche burocratiche o nel mantenere i contatti con le strutture sanitarie è un’attività che la solleva da impegni vissuti talvolta con molta tensione. L’impegno dell’associazione continua anche oltre la conclusione luttuosa di alcune assistenze.
Permangono i rapporti con i famigliari per aiutarli ad accettare la perdita e nel caso anche per indirizzarli in quelle che sono le necessità pratiche successive al decesso. Spiraglio è nata e vive anche dalla necessità, che qualcuno ha avvertito, di ridare senso ad una vita troppo duramente sconvolta dalla perdita di un famigliare.
I famigliari dei malati, i malati stessi assieme a chi ha felicemente superato i momenti peggiori, hanno trovato nell’associazione il tempo e il luogo per incontrarsi, per sentirsi ascoltati, per scoprire come altri avevano vissuto momenti simili ai loro.
Non è un gruppo di psicoterapia, benché tutti i membri si sentano in un “cammino” di crescita personale e collettiva. Non ci sono infatti figure professionali. Un’oncopsicologa qualificata si limita a supervisionare i volontari e ad inviare persone che possono trarre giovamento da questi incontri. Non ci sono precise tecniche di lavoro ma solo alcune regole essenziali quali: l’astensione dal giudizio, la non intrusione, la riservatezza.
Non c’è una ragione tecnica che possa spiegare il clima di apertura e di condivisione che si respira spesso nel gruppo. Un po’ è merito della vitalità che scorre tra i volontari del gruppo. Sono persone che conoscono la sofferenza, hanno vinto alcune battaglie personali, pertanto sono buoni compagni di viaggio.
Buon’ultima è rimasta l’attività del trasporto dei malati dal domicilio alle strutture ospedaliere per visite specialistiche o per cicli di terapie. Un attività che nel contesto dell’associazione era pensato come marginale e che invece all’atto pratico si è rivelato il più richiesto dall’utenza. Così siamo passati dalle auto messe a disposizione dai volontari stessi a 5 mezzi dell’associazione più idonei per dimensione e per confort. Nella primavera del 98 grazie all’iniziativa del Rotary Club di Monfalcone che organizzò una partita tra personaggi televisivi e i dipendenti della locale azienda sanitaria potemmo acquistarci una Fiat Palio e nella primavera del 2000 tramite una donazione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia una Atos. In ottobre 2002 col contributo del Credito Cooperativo di Staranzano, del Rotary Club e della concessionaria Fiat Comolli di Monfalcone e di numerosi privati abbiamo acquistato una Doblò.
In dicembre 2003 grazie al contributo di molti privati e della concessionaria Opel Boato una Zafira che con i suoi sette posti aumenta notevolmente la capacità di trasporto.
Ma il tempo passa e nel 2006 Spiraglio ha festeggiato il decennale dalla fondazione e il parco macchine è il primo a risentire del peso del tempo.
Così la Duna e la Atos sono andate a riposo e siamo riusciti a rinnovare la dotazione con vetture più grandi in grado di soddisfare le crescenti necessità.
Nel 2004 la COOP premiava un progetto biennale presentato da Spiraglio e dall’ANDOS di Monfalcone per finanziare il trasporto solidale e per fornire una borsa di studio ad una coppia di psicologhe per approfondire il tema dell’accompagnamento del morente.
Grazie all’entusiasmo dei soci COOP è stato possibile per noi l’acquisto di una Renault Kangoo nel 2005 e di una Panda per i trasporti a breve raggio nel 2006.
Ad oggi, 2022, il nostro parco macchine consta di otto mezzi di proprietà dell’Associazione.
L’impegno organizzativo ed economico è notevole, la necessità di autisti continua, potrebbe essere un’occasione, per chi volesse mettere a disposizione un po’ del proprio tempo libero e… non si sentisse ancora pronto per incarichi più impegnativi. Tra l’altro gli autisti sono sempre accompagnati da un volontario già esperto.
presidente e tesoriere
Paolo Seffin
vice presidente
Maurizio Tantillo
consigliere segretario
Tiziana Chittaro
consiglieri
Paolo Braini
Luciano Brosolo
Pierluigi Gasparotto
Giuseppe Puntin
Gilberto Trevisan
Carlo Visintin
Mi hanno chiesto di scrivere due righe sul gruppo degli autisti che svolgono la loro attività di volontariato con l’associazione Spiraglio, ed essendo uno di loro la cosa che mi riesce più facile e spontanea è raccontare con poche parole la mia esperienza personale.
Faccio parte di Spiraglio da più di due anni e mi sono avvicinato al mondo del volontariato per una serie di ragioni che sarebbe lungo elencare. Mi limito a dire che, una volta andato in pensione, una parte del mio tempo sentivo di doverlo dedicare alle persone in difficoltà, in particolare ammalati, anziani e soli.
La scelta di fare l’autista è stata obbligata, in quanto non avevo altra esperienza alle spalle che mi potesse aiutare a svolgere compiti diversi, più impegnativi e sicuramente più coinvolgenti dal punto di vista emozionale, come l’assistenza domiciliare o ospedaliera.
Fino qui è stato facile scrivere la cronaca di una vicenda che è comune a molte altre persone; adesso però dovrei anche spiegare quello che, in termini di emozioni, sensazioni, soddisfazioni e anche qualche rara delusione, questa esperienza mi ha portato a livello personale. Ma non credo di saperlo fare, o forse preferisco non farlo. Dovrei leggermi dentro, cosa che faccio già con difficoltà e troppo raramente, e dovrei poi “mettere in piazza” cose che sento mie e che preferisco tenere per me. Posso comunque dire con certezza, e penso valga per chiunque di noi, che quello che si fa per gli altri non solo non pesa, ma ci si arricchisce enormemente dentro, al punto di non poter smettere, quasi che il volontariato fosse una potente “droga” per i cuore e per l’anima.
Un volontario.
Talvolta si ha l’impressione che la nostra civiltà, la comunità in cui viviamo sia più simile ad un deserto che ad un organismo socialmente strutturato, con la finalità del bene della collettività e del singolo: Le strutture sociali sono mutate e nonostante le apparenze in molti casi i singoli non hanno la possibilità di gestire da soli le situazioni di sofferenza. La risposta più semplice è quella di delegare, di chiedere che le strutture pubbliche si facciano carico delle difficoltà che la famiglia mononucleare non riesce ad affrontare, ma la risposta pubblica non è sempre idonea, qualche volta per incapacità ma spesso perché la struttura è intrinsecamente inadatta al compito. L’idea che vorremmo diffondere sarebbe quella di far riacquistare alla società la responsabilità e la capacità di farsi carico dei problemi e della sofferenza intriseci nel destino umano dare alla parola società un significato antico, uno spirito da villaggio, sapere chi è il nostro vicino. Volontariato come coscienza sociale non come scelta individuale.
“Facile cercare in lontani paradisi libertà: l’impegno vero è trovare ogni giorno, nel quotidiano, lo stimolo per non farsi travolgere dalla banalità.”
Spiraglio è una piccola associazione locale, con tutte le limitazioni economico-organizzative che questo comporta, ma proprio per questo con un grosso pregio, che può essere molto apprezzato da chi entra in contatto con noi. La nostra dimensione ci permette molta elasticità nell’adattarci alle richieste dei nostri assistiti e di prestare sempre la necessaria attenzione al lato umano del contatto. Inoltre le elargizioni che riusciamo a raccogliere vengono reinvestite in zona. Per il poco che ci è possibile la nostra azione porta quindi ad un miglioramento della qualità della vita nel nostro territorio.